Zuccheri aggiunti: impariamo a ridurli!

Una bustina di zucchero nel caffè al bar, una nel tè del pomeriggio, per non parlare dello zucchero presente in dosi massicce nei cereali da colazione e nei biscotti. Lo zucchero è davvero ovunque, anche negli alimenti che non penseremmo.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha stabilito un limite di consumo giornaliero: gli zuccheri non dovrebbero apportare più del 10% del fabbisogno giornaliero. Questo significa che se per un adulto normopeso, con un fabbisogno energetico di 2000 kcal al giorno, il limite massimo suggerito è di 50 gr di zucchero, circa 10 cucchiaini.

Succhi di frutta, bibite gassate, miele, crema da spalmare, marmellata, cereali da prima colazione, biscotti, pane in cassetta a fette, yogurt alla frutta, granite, gelati, ghiaccioli, maionese, ketchup, sughi pronti, liquori, cibi precotti…in tutti questi alimenti c’è una dose più o meno grande di zuccheri che contribuisce a riempire quei cucchiaini. Insomma, una colazione dolce e ci siamo già giocati tutto lo zucchero della giornata!!

Forse allora bisogna rivedere un po’ le proprie scelte a tavola e fare una riflessione: dato che "zucchero chiama zucchero", non è che siamo diventati dipendenti di questi cristalli bianchi? Nel momento in cui non si riesce a fare a meno dello zucchero per 2-3 giorni, forse è il caso di dire che è il momento di riassettare le papille gustative e resettare i gusti, riscoprendo i sapori veri degli alimenti.

Lo zucchero può nascondersi dietro diversi nomi: zucchero, saccarosio, zucchero invertito, zucchero d’uva, zucchero d’agave, zucchero di cocco, zucchero di palma, cristalli di zucchero di canna, destrosio, sciroppo di glucosio (e altri vari), fruttosio, zucchero invertito, melassa. Quelli che si trovano sotto il nome di “edulcoranti” sono invece zuccheri non calorici di sintesi: significa che non apportano calorie, ma si è visto che stimolano comunque la produzione di insulina, non aiutando a “guarire” dalla dipendenza da zuccheri.

Per disfarci di questa dipendenza è fondamentale modulare le nostre papille, dimenticando quella iper-percezione dei gusti industriali “troppo” che creano dipendenza. E’ necessario dare il via a un percorso educativo per le proprie papille gustative in modo che possano tornare ad apprezzare i sapori veri e naturali degli alimenti. Per fare questo è importante procedere per un periodo ad una completa eliminazione degli zuccheri, per capire quanto la dipendenza sia forte.

Per sostituirli ci sono degli ingredienti naturali che è possibile sostituire al classico zucchero. Si tratta della frutta, sia fresca che disidratata. Con la frutta fresca si possono ottenere delle creme o puree da usare tranquillamente a colazione o come merenda su una fetta di pane a lievitazione naturale. Si possono usare datteri, fichi, albicocche o prugne, riducendole in poltiglia e aggiungendole all’impasto della torta senza aggiungere altri dolcificanti.

Dott.ssa Francesca Oggionni Dietista

@unamelaperdietista